Programma (anche questo condivisibile) per la lista Torroni (non potendo riportare il libretto di 30 pagg. della Casa della libertà, abbiamo proposto il pieghevole dove sono stati compendiati gli obiettivi programmatici) “ispirato alle esigenze reali della nostra città” e che “poggia sul pilastro insostituibile del dovere che ogni forza politica, ogni consigliere comunale, ogni assessore deve avere perché si dia sviluppo democratico, culturale, sociale ed economico alla nostra San Michele”.
Ovviamente mancano qui i propositi a valorizzare le “risorse umane all’interno del comune spesso mortificate e non riconosciute” o ad “assicurare trasparenza e legalità mancate in questi anni in molte occasioni”, punti questi ben rintracciabili negli altri programmi.

Ognuno ha la propria lettura e qui si legge, al contrario, che si dispone di “una classe dirigente politica (quella Torroni è ovvio) competente, seria e dinamica e di un apparato burocratico comunale, composto da dirigenti, impiegati e operai, che hanno motivazioni e capacità tali da attuare qualsiasi programma amministrativo”.

Tutto e il contrario di tutto qui e altrove.
Dove buono e cattivo sono termini interscambiabili che possono trovare posto nella stessa frase; basta lasciare il resto uguale e poi usare l’aggettivo che più conviene.
A seconda di chi lo dice e contro chi lo si dice.
D’altronde non è anche questa, o meglio, non è questa la politica?

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